La solitudine dei numeri primi Book Cover La solitudine dei numeri primi
Paolo Giordano
Narrativa italiana, Narrativa contemporanea
Mondadori
2008
Rilegato
304

Nella serie infinita dei numeri naturali, esistono alcuni numeri speciali, i numeri primi, divisibili solo per se stessi e per uno. Se ne stanno come tutti gli altri schiacciati tra due numeri, ma hanno qualcosa di strano, si distinguono dagli altri e conservano un alone di seducente mistero che ha catturato l'interesse di generazioni di matematici. Fra questi, esistono poi dei numeri ancora più particolari e affascinanti, gli studiosi li hanno definiti "primi gemelli": sono due numeri primi separati da un unico numero. L'11 e il 13, il 17 e il 19, il 41 e il 43… A mano a mano che si va avanti questi numeri compaiono sempre con minore frequenza, ma, gli studiosi assicurano, anche quando ci si sta per arrendere, quando non si ha più voglia di contare, ecco che ci si imbatterà in altri due gemelli, stretti l'uno all'altro nella loro solitudine.
Mattia e Alice, i protagonisti di questo romanzo, sono così, due persone speciali che viaggiano sullo stesso binario ma destinati a non incontrarsi mai. Sono due universi implosi, incapaci di aprirsi al mondo che li circonda, di comunicare i pensieri e i sentimenti che affollano i loro abissi. Due storie difficili, due infanzie compromesse da un pesante macigno che si trascina nel tempo affollando le loro fragili esistenze fino alla maturità. Tra gli amici, in famiglia, sul lavoro, Alice e Mattia, portano dentro e fuori di sé i segni di un passato terribile. La consapevolezza di essere diversi dagli altri non fa che accrescere le barriere che li separano dal mondo fino a portarli a un isolamento atrocemente arreso.

 

La solitudine dei numeri primi, opera prima dell’autore, vincitrice dei Premi Strega e Campiello opera prima 2008, racconta la storia di due ragazzi torinesi, Alice Della Rocca e Mattia Balossino, le cui vite vengono gravemente segnate da due eventi della loro infanzia: un grave incidente per Alice, e la scomparsa della sorella gemella per Mattia.

I due ragazzi sono paragonati a due numeri primi gemelli (numeri primi solitari ed isolati, ma vicinissimi fra loro, poiché separati da un solo numero): accomunati dalle stesse particolarità, attratti l’uno verso l’altra, non riescono mai ad unirsi, perché divisi da un invalicabile ostacolo.

Un libro veramente degno del successo ottenuto. Tramite un linguaggio semplice e diretto, l’autore riesce a trattare perfettamente il tema dell’inadeguatezza: Alice con la sua disabilità fisica, Mattia con la sua estrema intelligenza, Michela con il suo ritardo mentale. È inoltre interessante come l’autore sfrutti il non detto, preferendo lasciare molte cose all’intuizione del lettore piuttosto che spiegandole una ad una, come ad esempio sentimenti che i due protagonisti provano l’uno per l’altro, o l’allegoria dei numeri primi.

I temi presenti sono profondi e attuali, primo tra tutti l’incapacità di accettare se stessi. La lettura risulta leggera e lineare, la storia travolgente e la scrittura precisa dell’autore lascia comunque spazio all’immaginazione. Le due vite presentate diventano in qualche modo un modello letterario per tutti gli adolescenti.

Per tutto questo e molto altro ancora non posso che dare un bel 5/5 al libro, in particolar modo per il finale che è perfettamente coerente con il concetto dei “numeri primi”.

Non ho trovato nessun passaggio scontato, ogni avvenimento ha rappresentato una svolta per la trama stessa.

Sicuramente rientra nella mia Top5 di libri preferiti. Se potessi complimentarmi con l’autore in prima persona, lo farei di sicuro.

 

Mattia pensava che lui e Alice

erano così, due primi gemelli,

soli e perduti, vicini ma non

abbastanza per sfiorarsi davvero.

A lei non l’aveva mai detto.

Claudia Malviventi

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