Memorie di una geisha Book Cover Memorie di una geisha
Arthur Golden
Narrativa e letteratura
TEA
2008
571

Circondate da un'aura di mistero, le geishe hanno sempre esercitato sugli occidentali un'attrazione quasi irresistibile. Ma chi sono in realtà queste donne? A tutte le domande che queste figure leggendarie suscitano, Arthur Golden ha risposto con un romanzo, profondamente documentato, che conserva tutta l'immediatezza e l'emozione di una storia vera. Che cosa significa essere una gheisha lo apprendiamo così dalla voce di Sayuri che ci racconta la sua storia: l'infanzia, il rapimento, l'addestramento, la disciplina -tutte le vicende che, sullo sfondo del Giappone del '900, l'hanno condotta a diventare la gheisha più famosa e ricercata. Un romanzo avvincente e toccante, di rara sensibilità e ricchezza, coronato da uno straordinario ritratto femminile e dalla sua voce indimenticabile.

A volte, molto poche, nella vita si trova un libro capace di sconvolgere dal profondo, di appassionare e scuotere. Un libro che non ti abbandona più.
Memorie di un Geisha è uno di quei libri. Per questo, mi dilungherò in una descrizione approfondita della trama (attenzione, sicuramente se non avete letto il libro troverete moltissimi spoiler, soprattutto della prima parte del romanzo!)

arthur-golden_Frammenti-di-LibroIl libro, nato da anni di studi e ricerche dell’autore, a detta dell’autore si ispirerebbe alla vita di una delle geishe più famose della storia, Mineko Iwasaki (che a sua volta ha pubblicato un libro, la sua biografia, per smentire questa diceria). Sorvolando sulla questione, che approfondiremo all’interno dell’articolo dedicato a Storia proibita di una geisha, il libro si presenta come uno squarcio nel mondo misterioso del Giappone conservatore. Il romanzo narra la storia di Chiyo, una bambina di 9 anni che vive in un villaggio piccolo e povero, in una casa ubriaca con una madre malata di tumore, un vecchio padre pescatore e una sorella imbranata e un po’ goffa.
Con l’evolvere della malattia della moglie, il padre di Chiyo si rende conto che, di lì a poco, quando anche lui sarà morto, non rimarrà nessuno ad occuparsi delle due figliolette e per questo accetta la proposta del signor Tanaka. Di quale proposta si tratti le bambine possono solo immaginarlo. Chiyo infatti, avendo più volte parlato con il signor Tanaka, ha intuito che quell’uomo tanto gentile la accoglierà nella sua famiglia, adottandola e facendone sua figlia. La verità è però ben lontana da queste fanciullesche fantasie. Le due sorelle vengono infatti portate lontano, fino a Kyoto, dove saranno improvvisamente separate. Il padre le aveva vendute affinchè diventassero Geishe.

La vita nell’ okiya è per la piccola Chiyo davvero difficile. L’unica geisha attiva della casa è una bellissima quanto crudele giovane donna di nome Hatsumomo, che, apparentemente senza alcun motivo, non fa altro che tormentare la povera bambina. Solo molti anni dopo Chiyo scoprirà che l’odio nascondeva una profonda gelosia per la sua inconsueta bellezza, caratterizzata da occhi grigio-azzurri molto rari in Giappone, e tratti delicatissimi, e dal timore che la padrone dell’okiya decidesse un giorno di adottarla come figlia precludendo ad Hatsumomo ogni ruolo di potere. Unico sollievo risulta essere per la bambina la giovane apprendista dell’okiya, Zucca, di cui diventa grande amica.
Nel cuore di Chiyo però nulla riesce a prendere il posto della famiglia abbandonata e quando riesce finalmente a contattare la sorella scopre che in realtà le è toccata una sorte decisamente peggiore della sua. Satsu infatti, troppo poco bella per diventare apprendista geisha, è stata rinchiusa in una casa di prostitute. Le due sorelle finalmente ritrovatesi, decidono di fuggire insieme, ma il piano fallisce e Chiyo viene recuperata dalla Madre dell’okiya e rinchiusa in quest’ultimo senza più possibilità di uscire, nè di diventare una geisha. Con l’unica prospettiva di passare la vita a fare la domestica, ed essendo venuta a conoscenza della morte dei genitori e della fuga andata a buon fine della sorella, Chiyo perde ogni motivo per continuare a vivere e trascorre le giornate in uno stato di depressione e smarrimento.
Sarà l’incontro con un giovane a cambiarle la vita: l’uomo, chiamato da tutti il Presidente, notando la sua disperazione in mezzo alla strada, le si avvicina per consolarla, trattandola con incredibile dolcezza. Le regala i soldi per comprarsi un ghiacciolo e lascia che tenga il suo fazzoletto. Sentendosi per la prima volta donna e non solo bambina, Chiyo decide di impegnarsi iper poter riprendere il proprio apprendistato da Geisha, sognando di poter un giorno ritrovare quell’uomo bellissimo e gentile ed essere all’altezza del suo amore.
La sorte vuole che Mameha, acerrima nemica di Hatsumomo e geisha più richiesta di Gion, si interessi a lei e decida di farla diventare apprendista per poterle fare da sorella maggiore (una specie di protettrice che si occupa di educare ed aiutare la sorella minore ad avere successo nel lavoro).
Dopo svariate difficoltà tutto ciò diventa finalmente possibile e, una volta fatto il proprio ingresso in società, la piccola Chiyo cambia il proprio nome in Sayuri.memorie-geisha_Frammenti-di_libro
Fin da subito le cose vanno male a causa delle continue intromissioni di Hatsumomo che, per vendicarsi, prende come sorella minore Zucca ed impedisce alle due di rivolgersi la parola interrompendo bruscamente la loro amicizia. Per questo Mameha si trova costretta a portare Sayuri ad eventi che si trovino al di fuori delle casa da thè, tra cui un grande torneo di sumo in cui Sayuri conoscerà un uomo senza un braccio, con il viso ustionato e il carattere difficile, Nobu, e il suo socio, che scopre con sua immensa gioia essere il Presidente. I sogni della fanciulla sembrano avverarsi, ma Mameha trova proprio in quel momento un modo perfetto per eliminare i fastidi creati da Hatsumomo: Sayuri deve sedurre Nobu per indurre la geisha a godere talmente tanto della situazione ridicola da preferire lasciarla vivere in pace ridendo di lei anzichè far sì che venga cacciata da Gion.

Il trauma per Sayuri sarà indicibile: appena ritrovato il suo grande amore viene costretta a fingergli indifferenza, ad amare un altro. Ma può davvero spegnersi una passione tanto forte?

“Le avversità assomigliano a un forte vento, che non soltanto ci tiene lontani dai luoghi in cui altrimenti saremmo potuti andare, ma ci strappa anche di dosso tutto il superfluo cosicché in seguito ci vediamo come realmente siamo, e non come ci piacerebbe essere.”

La forza di questo romanzo è principalmente nei personaggi, ben caratterizzati, analizzati in profondità, complessi e mai piatti. Tutti, in un modo o nell’altro, si sviluppano nel corso della narrazione, cambiano, maturano. Ognuno ha la propria personalità, un passato che lo ha forgiato e un futuro ad attenderlo. Immedesimarsi in Sayuri è facile: la ragazza è forte, determinata, non si lascia mai abbattere dalle avversità e passa la vita impegnandosi per raggiungere i suoi obiettivi. Alla fine si sente di conoscerla talmente bene da non saper più dire se si tratti di lei o di noi stessi. in maniera diversa, ma sentiamo di conoscere intimamente anche Mameha, Hatsumomo, Zucca… tutti, tranne il Presidente. L’uomo intorno al quale ruota l’intera vicenda è, alla fine, l’unico che continueremo a vedere quasi come un fantasma, un’ombra tremolante, un ricordo incerto e lontano, una fantasia meravigliosa, ma intoccabile. Ed è proprio la tensione che spinge Sayuri verso di lui, verso il suo mistero, a trainare l’intera narrazione, intrecciando molte vite e altrettante storie, tutte ugualmente importanti, tutte ugualmente sofferte. Perchè la vita non è facile e nulla viene regalato senza chiedere qualcosa in cambio.

Non diventiamo geishe perché la nostra vita sia felice, ma perché non abbiamo altra scelta”.

Una storia incredibile, commovente, coinvolgente, infinitamente umana oltre che intrisa di cultura. Un tuffo in un mondo lontano che diventa, pagina dopo pagina, stranamente familiare e concreto. Che alla base di tutto ciò ci siano anni di studi e approfondite ricerche, appare evidente. Tutto viene narrato con minuzia di particolari, le descrizioni si perdono in sfumature ricche e affascinanti. Quello di Golden è un Giappone che cattura, anche se difficile da capire, anche se lontano come poche cose da ciò che conosciamo. Un delicato ritratto della forza femminile all’interno di una società maschilista, che mercifica le donne come oggetti di piacere, non solo fisico. La vera libertà infatti le geishe la potranno trovare grazie alla loro intelligenza e alla loro cultura. Saranno sempre le donne più belle quelle maggiormente corteggiate, ma solamente le più intelligenti otterranno vero rispetto. L’equilibrio è fragile, la cultura complessa, ma Golden riesce a mostrarla con un tatto invidiabile e un’arte letteraria raffinata.

Un capolavoro.

                                    

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