Jonathan Safran Foer, classe ’77, americano di origini ebraiche, giovane scrittore di tre romanzi di notevole successo come Ogni cosa è illuminata (2002),  Molto forte, incredibilmente vicino (2005) ed Eccomi (2016).

 

 

Proprio per quest’ultima pubblicazione ha ricevuto il premio come miglior libro dell’anno 2016 per la Classifica di Qualità de «La Lettura» del «Corriere della Sera» .

Durante la serata di premiazione tenutasi al Teatro dell’Arte della Triennale di Milano il 15 febbraio, Safran Foer ha espresso parole di grande gratitudine per questo riconoscimento, essendo la sua storia editoriale molto legata all’Italia. Il suo romanzo d’esordio Ogni cosa è illuminata è stato acquistato da Guanda nel 2002 prima di ogni altro paese, inclusa l’America. Luigi Brioschi, presidente e direttore editoriale di Guanda ha commentato affermando che: «a impressionarci fu la travolgente novità di quel romanzo». Ha proseguito raccontando che questi anni di collaborazione, in cui i romanzi di Foer sono usciti sempre in contemporanea sia in Italia che in America, in essi egli ha ritrovato gli stessi elementi in tutti e tre i suoi libri. Chiaramente le tematiche sono cambiate, come è cambiato e cresciuto l’autore, ma ponendoli a confronto egli ha rintracciato nel trittico la presenza della famiglia e una grande ricercatezza lessicale che lo contraddistingue.

Questo premio per Foer cambia la sua concezione di sé, poiché oltre a renderlo fiero di se stesso lo spronerà a migliorare e a scrivere ancora. Ciò coincide anche con il fatto che, alla soglia dei quarant’anni, mette in discussione la sua storia da “giovane scrittore” affermando appunto che: «molto della mia identità di autore è stato finora legato all’essere giovane e questo presto non sarà più vero».

Ma l’obiettivo a cui mira è quello di esserci, come allude al titolo dell’ultimo romanzo, di essere più consapevoli del presente e dei momenti  che si vivono, poichè tutto è prossimo al cambiamento come si manifesta nella scrittura. Infatti dovendo immaginare di  riscrivere i primi due romanzi  risulterebbero completamente diversi, poiché la persona cambia ogni volta, matura e si evolve.

Restando in tema di scrittura, Foer afferma che si affida molto all’istinto, alla libertà creativa. Non ama imporsi limiti come delle tematiche da dover trattare. Ama perdere il controllo ed abbandonarsi al flusso creativo. Gli scrittori non devono adempiere ad un ruolo di guida politica poiché con ciò si perderebbe autenticità, essi devono dar voce alla spiccata  sensibilità che li contraddistingue. Chiaramente possono essere letti come romanzi politici in base agli argomenti approfonditi, ma questo non deve essere l’obiettivo a cui l’autore deve tendere, altrimenti dovrebbe scrivere saggi.

Costanza Raspa

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