Conero 1944. Panettoni al sale Book Cover Conero 1944. Panettoni al sale
Fabio Castro
Ass. Culturale Arduino Sacco Editore
2014
Cartaceo
176

Un romanzo italiano dove emerge la famiglia, stretta non in un abbraccio amorevole, bensì non indissolubile e ancorato ai confini di una vita né privata né pubblica, ma di noi tutti: del popolo. Un'immagine di tempi andati e vicini, ma non dimenticati, quasi odierni e di presente in divenire. Fra le pagine spicca la figura di una giovane fanciulla dal corpo avvenente e di un'osteria atipica anch'essa protagonista con il proprio fascino particolare, anche se piacevolmente controverso. Poi c'è il destino di un uomo e i sogni di ognuno che fanno parte del nostro cammino. Si raccontano le vicende di alcune località come tante, e qui si incontrano guerre fra popoli, fra uomini e tra famiglie agiate e non, oltre alle originarie tradizioni tramandate di casa in casa.

Panettoni al sale: tra pregi e difetti

Conero è una città della costa adriatica, un ponte tra le vicende di una storia lunga anni, che partono con la nascita di Nicola La Rosa nel 1939 e terminano molto tempo dopo. Insieme al tempo che passa i personaggi di Conero 1944. Panettoni al sale crescono ricavando, tra e con gli eventi che li toccano e che subiscono, la propria individualità. Le vicende che vengono raccontate sono abbastanza intrecciate e travagliate da costituire un unico filo conduttore, che a volte diventa più leggero per poi ricomparire evidente agli occhi del lettore, che ritrova anche quando lo aveva dimenticato ciò che per un attimo era stato lasciato da parte.

Fabio Castro si diletta nella scrittura di questo romanzo seguendo fatti, opinioni e abitudini di famiglie e persone che dentro ad un gruppo ci si ritrovano o che fanno di tutto per sfuggirne. La storia che fa da sfondo in alcuni periodi è quella della seconda guerra mondiale, ma l’aspetto che più traspare è il desiderio individuale di affermarsi sulle cose, quell’istinto naturale di lasciare una traccia di sé anche solo attraverso la propria volontà. Unicum di tutte le vicende è appunto la volontà di personaggi che intraprendono strade quanto più vicine possibili ai loro desideri, talvolta dichiarati a chiare lettere ma molto più spesso nascosti tra i loro fatti e le loro azioni. Anche quando sono lontani dalla morale comune o dalle abitudini condivise: in questo il finale è un’aspettata conferma.

Ma di Conero 1944. Panettoni al sale restano in sospeso alcune questioni fondamentali. Il perché del titolo, ad esempio: la curiosità della copertina non è soddisfatta in nessuna parte del testo, e anzi di questi panettoni al sale non se ne parla mai, se non una volta soltanto con una brevissima citazione. Il ruolo di Lelhael: preso e lasciato in sospeso, è un personaggio su cui si è portati a riflettere anche al termine della lettura, come per dargli delle sfumature di fantasia, per completarlo o per definirlo in modo più esatto. Al contrario è da apprezzare la tessitura di vicende e di famiglie che si intrecciano lungo un periodo piuttosto lungo, segno di una precisa idea di scrittura e di una certa decisione nel voler raccontare i fatti così come sono. La scorrevolezza del testo risiede unicamente nella proprietà di linguaggio e nella vivacità di espressioni colorite che, se non sono state attentamente studiate sono indice di una evidente apertura espressiva che fa di alcuni passaggi delle composizioni da cui prendere esempio. È proprio per questa ragione che risultano intollerabili e stupefacenti alcuni errori di scrittura che ti fanno strabuzzare gli occhi quando li incontri.

Chiara Tamburini

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