
Romanzo rosa, Romanzo di formazione
Scatole Parlanti
2017
Brossura
120

Miriam è una ragazza spensierata e solare. Vive in una cittadina di provincia con i suoi genitori e da sempre ha due amici da cui non si separa mai, Giulia e Riccardo. Con loro ha condiviso musica, incombenze e innumerevoli cene al cinese. Poco prima di settembre, però, le strade dei tre si dividono. Giulia parte per Londra, Riccardo per Firenze, e Miriam, in attesa di superare il test di ammissione per iscriversi all'Università di Trieste, li vede allontanarsi uno a uno temendo che in quegli addii soffocati dagli abbracci e dalle lacrime si nasconda la fine di una lunga amicizia. Rimasta sola, la ragazza approfondisce la conoscenza di Emanuele, suo vicino di casa, e tra loro scatta subito la scintilla. Con l'iniziare delle lezioni, però, i due innamorati dovranno fare i conti con la distanza. Cosa ne sarà, dunque, di quelle loro giornate di fine estate trascorse a guardare il cielo sdraiati sull'erba verde del parco comunale?
Libro semplice, adatto ai più giovani
Non sentirti solo nel tuo dolore, c’è sempre possibilità di rinascita.
Questo è ciò che il libro vuole trasmettere. Un libro che ti abbraccia e ti racconta amichevolmente la storia di Miriam, una storia spesso simile a quella di molti.
La protagonista, ci porta con sé nel suo viaggio di crescita, quando inizi ad essere abbastanza grande da dare del “tu” al mondo che ti circonda. Tra amici d’infanzia e nuove conoscenze, brevi amori adolescenziali e quelli che invece durano per sempre, città del cuore e nuove avventure, il lettore si trova catapultato nei continui cambiamenti di questa giovane e interessante ragazza.
Si ha a che fare con ambienti sempre nuovi. Vengono presentate diverse città che rispecchiano ognuna i sogni degli amici di Miriam, ma soprattutto in primo luogo Trieste, la città che per lei segnerà un nuovo inizio, non solo universitario, ma di crescita personale. Tutto ciò che accade nella vita della ragazza ha un significato profondo, che invita il lettore a riflettere. E ogni persona che incrocia il suo cammino le porterà un sorriso diverso. Miriam impara che non tutto è come sembra, che fidarsi a volte può far male, ma se non lo fai potresti perdere dei veri amici; inizia a capire come funzionano le relazioni umane, che richiedono presenza e a volte sacrificio, ma tutto ciò porterà la sua vita ad una svolta che nemmeno lei si aspettava, regalandole una sorpresa stupenda.
Il tema più importante che l’autrice ci trasmette lo si può notare già dalla frase che introduce il libro:
“Da te stessa dovresti iniziare.”
Si tratta di un dolce invito a capire che tutto cambia a partire da noi e dalla percezione che decidiamo di avere del mondo. Miriam, la protagonista del libro, ci racconta questa storia per dirci che non siamo mai veramente soli nelle nostre esperienze, e che tutto si supera, anche la delusione più grande. Un amore andato male, un amico che ti tradisce, qualsiasi cosa passa, e tu puoi essere una persona nuova se solo hai il coraggio di sorridere ad ogni nuovo giorno. Tutto questo accade anche grazie alla presenza degli amici più cari, che nel libro sono un elemento fondamentale.
Non lo consiglierei a chi è abituato a leggere trame più impegnative o stili artificiosi: per un pubblico più adulto rischia infatti di essere scontato.
Il tutto è scritto con un linguaggio molto semplice, immediato, eliminando i tempi morti e portando direttamente ai punti salienti della storia. È certamente un’ opera rivolta ad un pubblico giovane, direi adolescenziale. Mantiene alta l’attenzione e parla di temi che si affrontano durante la crescita usando una sintassi breve e concisa. Non utilizza grandi artifici letterari e rimane sempre su uno schema semplice.
Adatto a chi non cerca nulla di impegnativo da un punto di vista stilistico, ma vuole assaporare una breve storia, con leggerezza e facilità. Per i giovani che spesso si trovano a dover affrontare scelte dure, i primi dolori e le prime responsabilità, per potersi ritrovare nelle parole della Stracchi, o meglio, nel “cielo delle verità”.
Sara Merlino