
Fantasy, fantascienza
Streetlib
2016
Ebook

Un manufatto misterioso quanto bello viene disseppellito dopo migliaia di anni dal giovane archeologo Gabriele Ebiatar.
Per risalire alle sue origini chiede l'aiuto del suo mentore Renzo Martinez.
Insieme inizieranno un viaggio che non solo cambierà per sempre il corso della loro esistenza, ma di tutta la razza umana.
Roma, anno 2024. Gabriele ed Ester sono due giovani che vivono in un’Italia segnata dal degrado politico e sociale, dove valori quali giustizia e democrazia sono ormai andati perduti. La stabilità dei loro sentimenti non va di pari passo con quella nel lavoro, dove ogni giorno lottano per tenersi stretto ciò che hanno conquistato con grande fatica. La loro vita viene stravolta quando Gabriele, impiegato all’università come archeologo, trova un manufatto misterioso quanto bello, nascosto da migliaia di anni. Non si tratta di un reperto qualunque: la “magia” che sprigiona affascina ma allo stesso tempo incute timore in Gabriele, il quale, per comprenderne le origini, chiede l’aiuto del professore, nonché suo mentore, Renzo Martinez. Il manufatto non coinvolge solo i due ricercatori, ma comincia ad interessare anche il nuovo lavoro di Ester, sul quale aleggia un ombra di mistero. Inizia quindi un’avventura che non solo cambierà per sempre il corso della loro esistenza, ma si dimostrerà essenziale anche per il destino di tutta la razza umana.
I protagonisti Ester e Gabriele appaiono proprio come il ritratto delle vite di tanti giovani che oggi sono sotto gli occhi di tutti. Dopo anni dedicati allo studio e alla formazione professionale, Ester si scontra con la dura realtà che non riconosce il valore e il potenziale della sua preparazione e non le permette di trovare soddisfacenti sbocchi lavorativi; Gabriele, che ha dedicato sforzi e sacrifici alla carriera accademica, lavora in un ambiente assai competitivo, dove se non produci risultati sei “tagliato fuori” e dove il merito non viene sempre riconosciuto. È facile pertanto, soprattutto per un giovane lettore, immedesimarsi nelle vicende di questi ragazzi e, in un certo senso, “fare il tifo” per loro. Il mistero con cui l’autore avvolge il manufatto e ciò che gli è correlato, sembra presagire una narrazione avvincente, il preludio di una serie di concatenazioni dalla trama avvincente. Tuttavia, se l’inizio del racconto possiede un grande potenziale che induce alla prosecuzione della lettura, il climax di eventi e la conclusione, purtroppo, appaiono a mio avviso scadenti e banali, ridotti a poche battute quando invece avrebbero meritato maggiore spazio di elaborazione. L’attesa, la suspense e l’aspettativa nelle quali viene lasciato il lettore per più di metà libro, non trovano purtroppo adeguata soddisfazione nel modo in cui vengono liquidati gli ultimi fatti narrati.
Una nota dolente sono poi i numerosi e notevoli errori grammaticali presenti in gran parte del testo, i quali impediscono una fluida lettura, obbligando di conseguenza il lettore a fermarsi più volte addirittura per comprendere il significato di quanto scritto. Amante della lettura e della scrittura, ritengo inaccettabile tale mancanza, oltretutto proprio nell’ambito letterario, che contribuisce ad aggiudicare a questo libro due punti.
Confido che in futuro l’autore riprenda le fila del finale lasciato in sospeso, e dimostri una maturazione sia per quanto riguarda la storia, sia per la competenza nella lingua italiana.
Miriam Maretto