
Casa Editrice Longanesi
2017
Copertina rigida
176

La Principessa Qualcosa di Troppo, sin dalla sua nascita, ha un problema: sente troppo, pensa troppo, osserva troppo, prova troppi sentimenti. Nella sua vita, scoprendo l'amore ed imparando ad ascoltarsi, scoprirà il valore del Niente.
Tutti siamo Qualcosa di Troppo
Quando leggiamo una favola pensiamo di sapere già cosa ci aspetta: immaginiamo che, se la protagonista è una Principessa, la sua vita sarà piena di lieti eventi o che, alla fine, ci sarà sempre qualcuno o qualcosa che arriverà per salvarla e regalarle un futuro meraviglioso.
E invece no, perché in questa storia la Principessa Qualcosa di Troppo deve imparare a bastarsi, a colmare gli spazi vuoti della sua vita, ma soprattutto a non ricercare continuamente negli altri la fonte della propria felicità. La sua sarà un’affannosa ricerca di cose da dire o di cose da fare, di modi per passare la giornate, di immagini da costruire per gli altri, di consensi da ottenere e di persone di cui circondarsi. Dalla sua vita passeranno cinque potenziali mariti, ma nessuno di loro sarà quello giusto per lei. Così la Principessa imparerà, suo malgrado, a ricercare nel silenzio o nel Niente che la circonda l’occasione giusta per riempire tutte le sue mancanze.
Qualcosa di Chiara Gamberale è una favola moderna, piena di temi banali ma difficili da affrontare e probabilmente anche da scegliere. Sembrerebbe infatti facile parlare di felicità, di scelte, o indicare la giusta via per capire chi siamo; si rivela invece insidioso e complesso intraprendere quel sentiero di responsabilità che ci porta a determinare la nostra identità. In questa storia – che potrebbe essere quella di ognuno di noi – nulla è ovvio e tutto è problematico, dalle sensazioni che si provano a quelle che non si provano, dal tempo che non passa al tempo che scorre mentre noi non riusciamo ad afferrarlo.
La Principessa Qualcosa di Troppo è un personaggio sincero, affascinante perché per nulla lineare, debole in alcuni momenti tanto da appigliarsi al suo Cavalier Niente senza sapersi spiegare perché, determinata in altri tanto da saperlo scovare e da sceglierlo per analogia con la sua nuova veste di donna. Ci suggerisce, senza mai essere troppo didascalica, che il veloce e già scandito procedere di cui siamo parte può renderci vittime, che il rotolare verso scelte o gesti che non ci appartengono ci lasciano poco o nessuno spazio per decidere, o meglio per affidarci alla reale consapevolezza di poter scegliere.
Chiunque di noi è Qualcosa di Troppo, potrebbe esserlo stato o potrebbe diventarlo: è per questo che il racconto di Chiara Gamberale si legge tutto d’un fiato, per la sua leggerezza e non facile abilità di costruire un riflesso dei nostri tempi e delle abitudini da cui ci allontaniamo, senza tempo e senza interesse a rimanere in silenzio per un po’. Il suo libro può essere destinato anche ad un pubblico di piccolissimi, che possono riuscire a leggerlo e a coglierne (magari con l’aiuto di un adulto) i significati più importanti. E impareranno, probabilmente a loro spese, che la difficile vetta della consapevolezza è unica e non ci può essere regalata.
Chiara Tamburini