
Raccolta di racconti
Caosfera
2017
Brossura
130

«Azhar, in arabo, significa Fiori. All’orfanotrofio di Kabul lo avevano battezzato così perché era arrivato, all’età di cinque anni, al centro di accoglienza il giorno dopo un violento acquazzone che aveva colpito l’altopiano. L’abbondante acquazzone aveva fatto sbocciare migliaia di piccoli delicati fiori gialli che avevano trasformato l’arida pianura grigio rossastra in un luogo dall’aspetto incantato.»
Storie speciali di persone normali è una raccolta di dieci racconti che affrontano i più svariati aspetti della vita quotidiana. Racconti che mostrano persone comuni in momenti particolari della propria vita, poste di fronte a scelte a volte difficili (come in I fiori gialli di Kabul), a volte talmente semplici da diventare impossibili (come accade alla protagonista di On Line).
Qualcuno convince e coinvolge di più, qualcun altro scivola con un po’ di indifferenza. E devo dire che certe volte si fatica a trovare l’elemento “speciale”, come avviene nel già citato On Line, in cui la crisi della protagonista ricorda forse un po’ troppo ognuno di noi.
Tra i racconti più interessanti c’è Futuro Tremila, uno scorcio su un futuro distopico in cui la natura è stata ormai da moltissimo tempo distrutta e tutto ciò che rimane agli uomini è un’imitazione biorobotica di ciò che hanno perso: fiori programmati per appassire, cani robotici che non disubbidiscono mai. Un mondo perfetto e ordinato, forse troppo agli occhi di una bambina che mette in discussione le scelte che la circondano.
«Così, con l’arrivo del terzo millennio, l’umanità fece una scelta. Eliminare la natura del pianeta. Tutto ciò che non era funzionale alla sopravvivenza umana venne considerato d’intralcio. Tutte le aree che non si erano tramutate in deserti vennero destinate all’agricoltura. I laghi e i mari ormai privi di forme di vita, vennero prosciugati per ricavarne preziosa acqua. Le città divennero immense distese di asfalto e cemento grandi come nazioni. Se un tempo la terra vista dallo spazio e era una sfera iridescente verde ed azzurra nell’anno Tremila era diventata più simile ad una palla di ferro grigio.»
In un mondo che vuole imporre una perfezione artificiale, però, ogni differenza rappresenta una minaccia e anche il più piccolo moto di ribellione deve essere duramente soppresso.
Nel complesso, la lettura risulta semplice, lo stile è scorrevole e uniforme. Peccato che il testo contenga ancora diversi refusi (l’editing è sicuramente da migliorare), che in alcuni punti tendono a rendere la narrazione un po’ zoppicante. Apprezzabile invece la scelta della carta spessa – il libro sembra di buona qualità – e della copertina grafica, semplice ma accattivante.