
The Selection
Fantascienza, distopico
Sperling & Kupfer
10/05/2016
Copertina rigida
290

Nel regno di Illéa è iniziata una nuova era. E una nuova competizione. A vent'anni di distanza dall'inizio dell'amore tra America Singer e il principe Maxon, infatti, è la loro primogenita, Eadlyn, a doversi confrontare con i trentacinque pretendenti arrivati a Palazzo per conquistarla.Ora, anche per lei, è arrivato il momento di una scelta. La più difficile e la più importante. E non ci potrebbe essere periodo peggiore per farla. Perché a Palazzo tutti sono sconvolti per i recenti eventi che hanno interessato la famiglia reale, e regna un inquietante silenzio. Eadlyn però sa di non poter rallentare: per il suo bene e quello della sua famiglia, deve portare a termine la Selezione. Adesso. Nonostante tutto. Anche se ai suoi occhi non ha alcun senso. La sua unica e ultima speranza è che, alla fine, in qualche inspiegabile modo, dovere e amore vengano a coincidere. Il tempo stringe, ma il cuore ha sempre un modo tutto suo di sorprenderci...
The Selection
Abbiamo recentemente concluso la lettura della serie distopica Young Adult The Selection, inizialmente pensata come una trilogia e in seguito trasformata in una saga, che, partendo dalle vicende tribolate di America, segue la generazione successiva, raccontandoci la difficile vita da futura regina della sua primogenita. La saga si è dimostrata un successo internazionale, con oltre cinque milioni e mezzo di copie vendute nel mondo, tradotta in 37 lingue, bestseller n.1 del New York Times e in vetta alle classifiche in ben 10 Paesi, tra cui Francia, Germania e Brasile.
I libri fino ad ora pubblicati sono i seguenti (in ordine temporale di racconto e non di pubblicazione):
Recensione
Se le premesse per questa continuazione si presentavano in maniera davvero stuzzicante, non lo è stato altrettanto lo svolgimento. Già non era stato convincente The Heir, ma The Crown è forse stato addirittura il volume peggiore della serie. Potremmo riassumere il libro in tre frasi:
Il tempo stringe.
Devo farlo per il bene di Illéa.
Tutti mi odiano.
Ebbene sì, la piccola e viziata protagonista diventa qui una donna, troppo preoccupata a dar retta al volere del popolo e della sua famiglia per occuparsi dei (poveri) pretendenti, che vengono lasciati in disparte per tutto il libro. Alcuni praticamente non la incontrano mai, se non durante i pasti. In questo senso, il titolo è indubbiamente azzeccato: questa non è la storia della selezione, ma della “corona”. I pretendenti sono piatti, appena accennati, poco interessanti. Nessuno di loro coinvolge, nessuno spicca. Mancano la passione, l’amore e il coraggio che hanno caratterizzato i primi tre volumi della trilogia. Ci si trova, verso la fine, a sperare che si concluda tutto al più presto, senza veramente tifare per nessuna coppia in particolare. Il che, vista la storia vissuta da America e Maxon, risulta deludente.
Altro punto che va a svantaggio della trama è la più totale assenza di colpi di scena. Mai una volta che uno rimanga con il fiato sospeso, dicendosi: questa proprio non me l’aspettavo! Le cose scorrono fluide fino alla fine, il lettore scivola attraverso le pagine in modo un po’ monotono e continuo.
Allerta spoiler!
Insomma, diciamolo: l’amore improbabile e travolgente che Eadlyn scopre di provare nei confronti di Erik è tanto inspiegabile quanto senza fondamento. Il ragazzo nel libro compare pochissime volte, i loro incontri sono così veloci e sporadici che è probabile che voi conosciate meglio il vostro libraio di fiducia! Inoltre, l’affetto che continua a provare nei confronti di Kile infastidisce. In fondo in fondo, la speranza era che la Cass sviluppasse molto meglio il rapporto tra i due, che si sono odiati per anni e poi improvvisamente, solo perché lui entra a far parte della Selezione, cominciano a piacersi senza motivo. No. Poteva fare di meglio. Poteva costruire un rapporto amore-odio come era stato per America e Maxon, un forte conflitto interiore che la obbligasse a vedere di lui non solo i difetti, ma anche i pregi. Invece li ha lasciati in un limbo di affetto innominato, in cui crogiolare la propria insoddisfazione. Mah.
Parliamo poi di come ha sprecato l’occasione di usare l’elemento di fastidio Marid. Abbiamo un uomo potente, influente, dalla cui bocca sembra sorgere oro luccicante agli occhi del popolo, che la minaccia per prendersi il suo regno e governare, che mette in piedi un teatrino promettente, e poi… puff! Tutto svanito. Sul serio? Come minimo ci si aspettava un’irruzione in diretta per confessarle il suo amore e obbligarla a sposarlo e una schiera di pretendenti pronti a salvarla sull’altare, o un’occupazione violenta, un tentato omicidio, qualunque cosa!
Altro punto dolente è la figura del fratello gemello che, scappato per sposarsi, provoca un infarto alla madre e non chiama nemmeno per sapere come sta. Giustificazione: ero impegnato con il matrimonio. Ah, ok, allora tutto bene. Perdonato.
In fine spendiamo due parole per la coppia di candidati che si scoprono omosessuali e si innamorano. Una bella scelta, in teoria, per sostenerne i diritti e aprire ancora una volta la letteratura contemporanea all’amore universale, senza discriminazioni. Poi però, dopo aver sentito quale vita difficilissima aspetterà i due poveretti, un po’ di tristezza sale. Eadlyn li manda via senza punirli (ma per cosa voleva punirli, poi?!) e se ne lava le mani. Non offre loro ospitalità o una casa in un luogo sicuro (poteva costruirla Kile, visto che lo manda via per questo), semplicemente, magnanima, non li condanna a morte o quello che è previsto in simili occasioni.
Insomma, la trama regge poco, la protagonista non coinvolge, sembra anzi quasi incapace di provare vera passione, e le lacune sono troppe.
Forse sarebbe stato meglio lasciare The Selection la bella trilogia che era, fresca, nuova, originale, ricca di passione e colpi di scena.
Forse alcune storie hanno già raccontato tutto.
Un applauso comunque va all’editore, che ha saputo creare per tutta la serie alcune delle più belle copertine per libri Young Adult di sempre! Perchè, diciamolo, un libro non si deve mai giudicare dalla copertina, ma quando questa è così accattivante, di sicuro aiuta!
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